Duomo di Milano
Monumento simbolo del capoluogo Lombardo, il Duomo di Milano si erge maestoso dall’omonima piazza in centro città.
Esternamente è completamente rivestito di marmo bianco rosato e si fregia di ben 3400 statue che lo adornano. La sommità dalla guglia maggiore è coronata dalla statua in rame dorato della famosa Madonnina, costruita nel 1774 e alta circa 4 metri, uno dei simboli della tradizione meneghina.
All’interno 52 suggestivi pilastri suddividono le sue cinque navate. Il pavimento è un intreccio di marmi chiari e scuri con disegni intrinsechi mentre le volte furono dipinte a metà 1800 da Alberti e Alessandro Sanquirico.
Di particolare interesse sono gli scavi archeologici paleocristiani situati a circa 4 metri sotto il livello del sagrato e la salita ai terrazzi del tetto dove tra le 135 guglie è possibile ammirare la città e, nelle giornate serene, si vedono perfino le Alpi.
Galleria Vittorio Emanuele II
La Galleria Vittorio Emanuele II, considerata uno dei simboli cittadini, fu progettata da Giuseppe Mengoni e realizzata a partire dal 1865 in uno stile eclettico.
Le arcate sono lunghe 165 m e 105 m, larghe 14,5 m e alte 32m. All’intersezione si trova lo spazio sormontato dalla cupola, chiamato “ottagono” per la sua forma ottenuta dal taglio dei quattro angoli all’incrocio delle due gallerie. Sul pavimento è stato realizzato a mosaico lo stemma di Casa Savoia. Ai lati, invece, sono rappresentati gli stemmi delle quattro città che furono capitali del Regno d’Italia: Milano, Torino, Firenze e Roma.
La Galleria si guadagnò il soprannome di “salotto di Milano” diventando sede della vita borghese cittadina che si dilettava a frequentare i nuovi negozi eleganti, ma soprattutto i ristoranti e caffè.
Castello Sforzesco
Castello Sforzesco di Milano è uno dei più bei castelli d’Italia, sede del potere prima dei Visconti e successivamente degli Sforza.
Inizialmente edificato come rocca difensiva negli anni fra il 1360 e il 1370 da Galeazzo II Visconti; i lavori vengono proseguiti dai suoi successori, fino a Filippo Maria che trasforma la struttura nella propria residenza e sistema il grande parco a nord dell’edificio.
Dalla morte di Ludovico il Moro nel 1499 seguono anni di battaglie, assedi e occupazioni e il Castello subisce una serie di saccheggi e distruzioni. Con il dominio spagnolo il Castello viene cinto da una fortificazione a forma di stella che lo rende inespugnabile, e viene trasformato in una vera e propria cittadella militare dotato di depositi di viveri, foraggio e pozzi d’acqua.
Napoleone, in accordo con la popolazione milanese che vedeva nel Castello il simbolo di una secolare tirannide straniera, ordina la demolizione delle strutture esterne. Nonostante alcune perdite, il Castello Sforzesco sopravvive alla distruzione e viene restaurato ad inizio Novecento dall’architetto Luca Beltrami, che gli restituisce un aspetto quanto più possibile originario.
Teatro alla scala
La costruzione del Teatro alla Scala di Milano fu ordinata dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1776 dopo che un incendio aveva distrutto il teatro regio Ducale. Prende il nome dalla chiesa di Santa Maria alla Scala (così chiamata in onore di Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti) abbattuta per far posto al nuovo tempio della lirica.
Esternamente perfetto esempio di stile neoclassico, internamente era una straordinaria costruzione polivalente: c’erano botteghe, un ristorante e sul palco e in platea si svolgevano riunioni mondane, danze, spettacoli e feste. C’era anche la possibilità di allagarne la platea per ricreare spettacoli di battaglie navali.
Il Museo del Teatro alla Scala conserva una ricca collezione di costumi, bozzetti scenografici, lettere di compositori, busti in marno e ritratti di numerosi compositori, direttori d’orchestra e artisti dell’ambito musicale europeo degli ultimi due secoli.