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Decluttering: cos’è e a cosa serve?

02/01/2018

declutter concept (handwriting on napkin with a cup of coffee

Tra uno dei buoni propositi per il nuovo anno questa volta non potete scappare al decluttering. Cioè?

Per decluttering si intende “liberarsi del superfluo”. Liberarsi, buttare, dimenticare. Ciao, adios, adieu.

Insomma, lo avrete capito: è ora di buttare quella maglietta scolorita (ma non lavata) appartenente all’ex ragazzo della quarta liceo che ancora giace lì nel terzo cassetto del comò.

Va bene essere sentimentali ci mancherebbe, però arriva un momento in cui passare dall’essere romantici ad accumulatori seriali è un attimo.

E no, non va bene (non è nemmeno più di moda se per quello).

Quindi facciamo tutti un gran respiro, contiamo fino a 10 e magari invitiamo un paio di amici fidati (servono sempre consigli decisi da parte di quelli che per ovvi motivi non sono legati agli oggetti di troppo).

Per i principianti in materia sarà meglio iniziare concentrandosi su una stanza sola, per poter farla al meglio.

Perché non prendere esempio da Carrie nel film di Sex and the City? Preparando tre scatoloni: tenere, buttare, riciclare. In quest’ultimo metterete oggetti da regalare, da vendere, oppure da dare in beneficienza. Oppure da riciclare nel vero senso della parola trasformando l’oggetto in questione, customizzandolo oppure usandolo diversamente, perché no! Una soluzione sicuramente carina e green!

Un altro passo fondamentale del decluttering è cercare di cambiare il nostro metodo di acquisto: comprando in modo intelligente. Come fare? Per quanto riguarda l’abbigliamento scegliendo pezzi versatili e passe-partout che possano essere abbinati a più vestiti già in guardaroba e usati per diverse situazioni, oppure sistemando i capi nell’armadio con una vera logica: vestiti per l’ufficio, per il tempo libero, per le occasioni speciali, per la sera. In queste quattro sezioni potrete poi riordinare tutto per colore e rendervi conto così di ciò che avete a sufficienza e ciò che invece vi manca davvero.

Comprare responsabilmente non vuol per forza dire “rinunciare allo shopping” (e ci mancherebbe!) ma acquistare più capi di qualità che durino nel tempo. Comprare pezzi davvero utili e basici per potersi poi permettere quella follia che sognavamo da un po’!

Infine, oltreoceano stanno spopolando già da tempo le vendite private o i cosiddetti “vide dressing” come dicono in Francia. Finita la stagione perché non rivendere i vestiti che pensiamo di non mettere più? Così da liberare gli armadi e fare spazio a… nuovi acquisti ovviamente!

 

Elise Lefort per Urban Magazine

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