Lifestyle&Trends

La moda che salva gli oceani

13/07/2018

Qual è il capo che ciascuno di noi ha in guardaroba? Risposta facile: i jeans. Ma sapete che la produzione del capo d’abbigliamento più celebre al mondo è tra le più inquinanti in assoluto? Fortunatamente da diversi anni, grazie all’innovazione tecnologica, può diventare più ecologica. Come? Sostituendo il cotone, per la cui coltivazione si utilizzano molti antiparassitari, con fibre ottenute dalle bottiglie di plastica.

Per ottenere il famoso effetto sdrucito o il colore indaco la maggior parte dei produttori utilizza coloranti nocivi per l’ambiente. In prima linea per la salvaguardia dell’ambiente troviamo Levi’s che, fin dal 2008 ha deciso di vietare l’utilizzo di cotone dall’Uzbekistan in ognuna delle proprie linee produttive, evitando in questo modo di attingere le proprie materie prime dalla zona del mondo maggiormente sfruttata per la produzione del cotone. Levi’s ha deciso di ricorrere ad una materia di partenza alternativa per la produzione dei propri jeans: la plastica riciclata. Da questa è possibile ricavare una fibra sintetica adatta a essere utilizzata nell’ambito dell’abbigliamento. Il nuovo materiale impiegato non compromette la morbidezza o la vestibilità e contribuisce a veicolare un messaggio positivo di attenzione all’ambiente e di rispetto per l’ecosistema. Vuoi toccare con mano questo nuovo particolare tessuto? Vieni a provare il tuo nuovo jeans nello store Levi’s di CityLife Shopping District.

Dopo Levi’s sono molte le aziende che ne hanno seguito le orme, come G-Star, Element, Wrangler o Adidas che prima ha sposato il progetto con una linea di jeans per poi invadere il mercato con le prime scarpe realizzate in plastica riciclata. La linea in questione si chiama Run for the Oceans e solo nel 2017 ha venduto un milione di scarpe. Il progetto creato insieme all’organizzazione ambientalista Parley with the Oceans, mira a far crescere la consapevolezza della fragilità degli oceani e a contrastare il fenomeno dei rifiuti plastici nei mari. Per ogni paio di scarpe vengono utilizzate circa undici bottiglie di plastica, materiale che viene usato per realizzare sia la tessitura esterna che la fodera e le stringhe. Se approfitti dei saldi dello store Adidas, potrai dire di aver fatto qualcosa di buono per l’oceano a un prezzo unico 😉

È evidente che non basti riciclare rifiuti e realizzarne abiti per risolvere il tragico problema della plastica nei mari, ma l’unione fa la forza e quindi pensateci bene prima di abbandonare una bottiglietta di plastica.

 

Serena Andreani per Urban Magazine

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